Arte, storia e mare, in un itinerario che va dalla splendida Ravenna, capitale romana, gotica e bizantina, alla zona archeologica di Classe, dove si trovava la più grande base navale dei Romani.
E’ Ravenna, la Ravenna delle grandi piazze, ma soprattutto la Ravenna che conserva importanti monumenti sacri paleocristiani, dai mausolei ai mosaici. Tanto importanti che l’Unesco deciso di inserirne ben otto nella World Heritage List, la lista dei più significativi tesori dell’intero patrimonio mondiale. E se all’arte vogliamo abbinare qualche momento di relax sotto il sole, ci sono le sue più note località balneari. Per un viaggio che non può mancare nel carnet di qualsiasi turista alla ricerca del bello e del piacevole.
Di origini umbro-etrusche, Ravenna sorse sulle isole della laguna e sulla terraferma sfruttando una posizione naturalmente fortificata. Sviluppatasi in età romana, conobbe il suo periodo di massimo splendore a partire dal V secolo, quando Onorio Augusto la elesse seconda Roma dell’Impero Romano d’occidente. In età barbarica (V-VI secolo) fu poi capitale del regno dei Goti e ponte fra romanità e il mondo bizantino. Da questo momento venne arricchita di monumenti sacri e civili voluti da Teodosio, Odoacre e Teodorico, i re latini e barbari succedutisi al trono d’Italia. Oggi Ravenna è al centro di una fertile plaga agricola, con una notevole attività commerciale, un porto-canale che per volumi di traffico è tra i primi dell’Adriatico e importanti industrie chimiche e petrolchimiche.
Da visitare dal centro della città, ovvero l’ampia piazza del Popolo, con le colonne veneziane (a nord quella di S. Vitale, a sud quella di sant’Apollinare, i due patroni di Ravenna), la torre dell’Orologio e il merlato palazzo Comunale, anch’esso costruito dalla Serenissima che ha lasciato tracce anche nella Rocca Brancaleone. Non lontano, verso la fine di via IV Novembre, sorge la prima meraviglia della città, la basilica di San Vitale, fondata da Giuliano Argentario su ordine del vescovo Ecclesio e consacrata nel 548 dall’arcivescovo Massimiano. E’ uno dei monumenti più importanti dell’arte paleocristiana in Italia soprattutto per la bellezza dei suoi mosaici, che ricoprono presbiterio e abside con figurazioni stilizzate dell’arte bizantina. Le influenze orientaleggianti sono visibili nella pianta ottagonale, sormontata da una cupola affrescata nel 1780 dai bolognesi Barozzi e Gandolfi e dal veneto Guarana.
Nei chiostri ed in vari ambienti dell’ex monastero di S. Vitale, è invece allestito il Museo nazionale, con raccolte eterogenee che vanno dai reperti preistorici ai corredi da necropoli, dalle sculture d’epoca romana ai frammenti di amboni bizantini. Tra i dipinti spicca una “Crocifissione” di Paolo Veneziano degli inizi del XIV secolo. Oltre S. Vitale si trova il Mausoleo di Galla Placida. Il nome è quello della figlia di Teodosio e sorella di Onorio, l’imperatore romano che trasferì nel 402 la capitale dell’impero d’occidente da Milano a Ravenna e fece costruire intorno al 425-450 questo piccolo edificio, a forma di croce latina, oggi famoso per lo splendore dei mosaici.