Il percorso si snoda su strade e mulattiere spesso battute da motoslitte o da escursionisti. Non ci sono difficoltà di orientamento.
Da Val Giardini (1100 m) si prosegue lungo la strada principale lasciando sulla sx la Colonia Casa di S. Antonio e, superato prima un tornante e poi un ampio curvone, si arriva sul versante dx orografico della Val di Nos. escursione altopiano asiagoQui, si prosegue sulla strada che, puntando decisamente a N, ci fa giungere alla grande croce votiva di S. Antonio (1395 m), posta sul margine sx della strada (1 h). Si abbandona la carrareccia e svoltando decisamente a sx (W) si continua la salita su una mulattiera che si inoltra in un fitto bosco che si fa mano a mano più rado; si attraversano piccole radure, fino a giungere ad una più ampia (1580 m) in vista delle rocce di Cima Scalambron (0.30 h). Le zone che abbiamo appena attraversate sono quelle che il tenente Tommasi della Brigata Sassari descriveva come le infami vallecole che dallo Zebio scendono alla Croce di S. Antonio e sono tutte un cimitero. Procedendo a sx, abbandonando per breve tratto il percorso principale raggiungiamo il bivacco (0.30 h). Il nostro percorso invece prosegue a dx, segnavia CAI n. 832, dopo alcuni tornantini lasciamo sulla sx la Lunetta dello Zebio (se ne sconsiglia la visita a causa del terreno sconvolto dallo scoppio della mina). Arrivati in prossimità di una selletta (0.30 h), proseguiamo ad W, arrivando in breve alla Malga Zebio (1690 m); alziamo lo sguardo verso N-E in direzione della Crocetta dello Zebio, caposaldo Austro – Ungarico nella Grande Guerra, recentemente recuperato con opere di tipo conservativo ed adibito a Museo all’aperto (Ecomuseo della Grande Guerra, solo periodo estivo).
Dalla Malga ritorniamo indietro fino alla selletta, dove puntando ad E, sempre seguendo il segnavia CAI 832, attraversando il pendio della Crocetta dello Zebio, arriviamo in pochi minuti al visibile Bivacco dell’Angelo (1631 m) (0.30 h). Dopo una meritata sosta, riprendiamo verso S W, in ripida discesa, su terreno aperto, imboccando una valletta tra gli alberi, fino alla Pozza delle Arne.
Da qui, sempre percorrendo il fondo della valletta, scendiamo, sulla sx E, rientrando così nel bosco. Una ripida e divertente discesa finale, lungo la Pontara del Lom, ci conduce in breve alla carrareccia che sale da Val Giardini (0.30 h). Imboccandola sulla dx, la percorriamo in discesa, rincontrando la Croce di S. Antonio e da qui fino al punto di partenza.
Il Monte Zebio è stato reso famoso dal libro di Emilio Lussu “Un anno sull’Altipiano” che narra l’epopea dei fanti della Brigata Sassari, “I Diavoli Rossi”, uno dei reparti più valorosi dell’Esercito Italiano che qui ha combattuto nel 1916 e nel 1917 durante la Prima Guerra Mondiale.

 

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